ll mare di Cortez è uno spettacolo della natura. Gli scienziati affermano che questo mare compreso tra la terraferma messicana e la penisola della Baja California è uno dei più ricchi di biodiversità del pianeta. Ospita oltre 900 specie di pesci, migliaia di specie di invertebrati e molti mammiferi marini: tra i più conosciuti ci sono i leoni marini, i delfini e le balene.
Compreso tra la penisola della Bassa California e vari stati del Messico centrale, ha circa cinque milioni di anni ed è considerato tra i più recenti dei mari del mondo.
Mentre la terrificante attività vulcanica sottomarina e la faglia di San Andreas creavano la penisola della Bassa California scatenando forti terremoti, facevano contemporaneamente spazio a quello che oggi è diventato il mare di Cortez.
L’esploratore Hernan Cortes, venuto a conoscenza di voci fantasiose su un’isola governata da amazzoni con armi fatte d’oro ed acque limpide su fondali di perle, ordinò diverse spedizioni per esplorare interamente quel il territorio che, all’epoca, era ritenuta un’isola. Le spedizioni dopo accurate verifiche, aggiunsero alle mappe la Bassa California disegnandola come una penisola, collegandola a Nord al continente nordamericano.
Ma come può un mare che non ha più il suo apporto di nutrienti provenienti dalle acque dolci del fiume Colorado esserne invece così ricco? La risposta sta nella sua unica storia oceanografia.
La storia del mare di Cortez
La placca Pacifica, anticamente si spostò a Nord-Ovest dalla costa occidentale del Messico quando ancora il mare di Cortez non esisteva.
Per diversi milioni di anni, il movimento della placca ruotò lentamente in senso antiorario e produsse incredibili sollecitazioni sul Messico occidentale. Questo alla fine spostò la linea di faglia verso Est e lentamente strappò via la Bassa California dal resto della terraferma.
La penisola si sollevò lungo il lato Ovest del golfo di nuova formazione. C’è una vista drammatica di questa scarpata nei pressi della città di Loreto. Da Sud l’Oceano riempì il bacino recentemente formatosi, creando il golfo più giovane del mondo. Ora ha una notevole profondità e la sua larghezza è di oltre 80 miglia. Le maree di ascesa e di discesa dell’Oceano Pacifico creano un movimento massiccio all’interno del golfo.
L’acqua si mescola ad una profondità di 1.500 piedi e, in inverno, provoca intorno al golfo una corrente continua in senso orario di 0,67 mph, e in estate una corrente in senso antiorario. L’estremità settentrionale ha una gamma di marea di 32 piedi, la terza più grande del Nord America. Anche le correnti indotte dal vento causano importanti movimenti di acqua durante l’inverno. Il vento infatti muove l’acqua al 3% della sua velocità e le trasferisce fino al 40% della sua energia.
Quando a causa del forte vento, l’acqua si allontana da un’isola o dalla costa, viene sostituita dall’acqua più fredda proveniente dal basso, in un processo chiamato upwelling. Quest’acqua più profonda, non è solo più fredda, ma anche ricca di grandi quantità di nutrienti. Con la fonte di energia fornita dalla luce solare, voilà, l’acqua azzurra si trasforma in acqua di colore rosso, a causa della gran quantità di fitoplancton che contiene. Il mare di Cortez, infatti, è anche stato chiamato il mare vermiglio.
La zuppa di fitoplancton nutre gli invertebrati che vengono divorati a loro volta da oltre 800 tipi di vertebrati, tra cui pesci (che a loro volta nutrono altri pesci) e balene. La straordinaria ricchezza di vita marina di questo mare, indusse l’esploratore francese Jacques Cousteau a definirlo l’acquario del mondo.
La situazione attuale
Purtroppo, decenni di sfruttamento e di sviluppo commerciale hanno messo a dura prova questo ricchissimo mare, riducendo drasticamente il numero di pesci e causando disastri dovuti all’inquinamento.
Il mare di Cortez, noto anche come Golfo della California, è stato recentemente nelle cronache a causa del grave pericolo d’estinzione della Vaquita, una rara specie di focena endemica che vive nella parte settentrionale del golfo. È il mammifero marino più minacciato al mondo e il suo recente declino è sbalorditivo.
Nell’ultimo decennio, il governo messicano ha cercato di ridurre l’inquinamento e la pesca. Sono state create numerose riserve marine e parchi nazionali per proteggere la fauna marina a rischio ed accrescere la consapevolezza della popolazione sulla protezione delle specie in pericolo. Ma il bracconaggio rimane un grosso problema, poiché ampie porzioni di popolazione dipendono dalla pesca per la loro sussistenza.
Per ora, i delfini e le mante saltano ancora maestosamente fuori dall’acqua scintillante. Sotto la superficie, un caleidoscopio di coloratissimi pesci tropicali come il labro arcobaleno o il pesce farfalla, si muovono intorno ai coralli dorati. Ma per mantenere il mare di Cortez il gioiello del continente nordamericano e per conservarne il suo straordinario ecosistema marino, sarà necessario uno sforzo molto più serio. Ci vorranno più controlli per far rispettare le leggi già in vigore e dovrebbero esserne introdotte di nuove, per espandere le aree marine protette e ridurre ulteriormente la pesca.
Baja California Travel Team