La Paz Baja California – La perla del Messico

La Paz, capitale dello Stato messicano della Bassa California del Sud, si affaccia su un’enorme baia sul Mar di Cortéz, con bellissime spiagge di sabbia bianca.
Ben poco si sa della storia dei suoi abitanti: la penisola della Bassa California, infatti, è stata abitata per oltre dodicimila anni da varie popolazioni, ma le testimonianze che di loro sono rimaste si limitano a bellissime e ben conservate pitture rupestri.
I pochi fatti storici che conosciamo sono che nel XVI secolo alcune tribù di pescatori semi nomadi – Cochimi, Guaycura e Pericu – vivevano nella penisola mentre nella baia di La Paz, già in quegli anni, si avvicendavano i più famigerati corsari che ne fecero il loro avamposto per l’arrembaggio dei galeoni che arrivavano per rifornirsi di acqua.

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Il conquistador Hernan Cortés, incoraggiato da storie fantastiche come quella raccontata nel poema epico spagnolo Las Sergas de Esplandián, che narrava di un mare traboccante di perle e di amazzoni vestite d’oro, organizzò il primo viaggio verso queste terre nel 1533, inviando due navi. Ne arrivò solo una e non ebbe fortuna.
Quando l’equipaggio della Concepción approdò nella baia fu accolto dai Guayacura, la tranquilla comunità indigena che viveva in quelle terre.
Gli spagnoli, avendo notato le grandi perle che gli indigeni estraevano dalle ostriche della baia, non esitarono a saccheggiare i loro villaggi e a violentare le loro donne.

I Guayacura, sebbene pacifici, sapevano usare molto bene archi e frecce e reagirono all’aggressione trafiggendo uno dopo l’altro gli invasori. I pochi superstiti che riuscirono a risalire sulla nave, fuggirono. A quel punto Cortés, irritato per gli esiti della missione, decise di guidare lui stesso una seconda spedizione, arrivando nella stessa baia il 3 maggio 1535, battezzandola con il nome di Santa Cruz. Due anni dopo però abbandonò la colonia che aveva fondato, sopraffatto dall’asperità del territorio e dall’ostilità degli indios che non avevano dimenticato la ferocia dei conquistatori. Infine, nel 1596, Sebastián Vizcaíno sbarcò nuovamente nella baia, stavolta ribattezzandola col nome di La Paz, e vi stabilì una colonia definitiva.
Gli spagnoli si resero conto rapidamente della ricchezza perlifera di questo mare, sfruttandolo in maniera intensiva fino quasi ad esaurire la produzione naturale di ostriche. Nel 1720 fu fondata dai padri gesuiti la missione di Nostra Signora del Pilastro di La Paz Airapí e nel 1974 il territorio fu definitivamente costituito come Stato.
Da allora, questo posto non è cambiato poi molto e le leggende sui pirati continuano ad essere tramandate, attirando più o meno improvvisati cercatori di tesori.

Immagina un luogo sospeso nel tempo, cieli stellati e forti contrasti, deserti dove crescono lentamente cactus centenari e spiagge incantevoli dalla sabbia candida che separano la terra dal mare creando panorami da cartolina.
La baia di La Paz in Baja California è nota per tutto questo, come pure per la tranquillità delle sue acque che abbracciano tutte le tonalità del turchese, la natura ed i suoi spettacolari tramonti. Nelle sue acque c’è un parco marino protetto di assoluta bellezza, l’Isola di Espiritu Santu.

Anche la città di La Paz è contraddistinta dalla quiete e dalla calma, come se questo nome le avesse trasmesso una personalità, e forse anche per questo con il passare del tempo è diventata una destinazione ambita per iniziare una nuova vita o semplicemente per trascorrere le vacanze.
L’ospitalità e il calore della sua gente, i paceños, rendono questo porto un luogo confortevole e tranquillo.
Ma all’inizio del Malecón, forse per mantenere viva la storia leggendaria dei corsari e dei loro tesori, c’è un arco con la scritta «Benvenuti a la Paz, il porto delle illusioni». Un messaggio che ancora oggi sembra un monito a chi prende alla leggera una migrazione da queste parti.

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Le spiagge più belle

La Paz, come del resto tutta la Bassa California, vanta spiagge meravigliose.
El Coromuel è una delle spiagge più vicine alla città, dotata di tutti i servizi necessari per godersi la giornata ed è la più frequentata dalla popolazione locale, soprattutto nel fine settimana.

Un’altra spiaggia famosa – sicuramente una delle più belle – è El Tesoro, che si trova percorrendo la strada diretta verso il porto di Pichilingue. Protetta dai venti, mantiene un livello dell’acqua molto basso e un moto ondoso calmo. È perfetta per i bambini.

Playa Balandra e El Tecolote

Le spiagge Balandra e El Tecolote sono tra le più visitate e conosciute del Messico.
Balandra ti seduce per il colore delle sue acque, che assumono tutte le possibili sfumature di azzurro e turchese e per la sua spiaggia di fine sabbia bianca, dove sorge un bizzarro, imponente fungo di pietra scolpito dall’erosione delle acque e che ormai è uno dei simboli di La Paz.
È un luogo eccellente per godersi la natura, ad esempio esplorando le sue mangrovie in kayak. Peccato che ultimamente sia piuttosto frequentata, soprattutto nella stagione estiva.

El Tecolote è una lunga spiaggia bianca, dotata di servizi di intrattenimento e di svago. È senza dubbio la spiaggia più visitata dai bagnanti e dagli amanti delle attività acquatiche ma per fortuna la sua estensione in lunghezza le permette di non essere mai troppo affollata. In estate è bello arrivarci al mattino presto, quando è ancora animata soltanto dal regno animale e posando lo sguardo sulle acque cristalline puoi venire sorpreso dai salti delle sardine inseguite dai dorados oppure sospinte dalle capriole di una manta gigante che fa il risveglio muscolare.
Per pranzo è possibile gustare tacos e mariscos accompagnati da una buona cerveza messicana, nella palapa che si affaccia sul mare. Dopo pranzo, ci si può rilassare godendo della piacevole brezza che si alza nel primo pomeriggio. D’inverno, invece, è molto ventosa e non sempre accessibile.

Isola Espiritu Santo

A soli 25 km da La Paz in linea retta, l’isola Espiritu Santu è la più vicina alla baia e la più bella tra tutte le isole del Mare di Cortéz.
È un’area naturale protetta, regno incantato della biodiversità: le uniche creature che possono reclamare questa terra come propria sono i leoni marini, le razze, i delfini, le tartarughe e, in determinati periodi dell’anno, le balenottere grigie e gli squali grigi. I suoi accesi contrasti tra il colore rossastro delle sue rocce vulcaniche, l’azzurro turchese del suo mare e i suoi scintillanti tramonti producono uno scenario straordinario.
È formata da due isole maggiori: Espiritu Santo, che dà il nome al gruppo e La Partida, quasi cinque volte più piccola della prima. Tre isolotti si trovano di fronte al lato occidentale dell’isola principale: La Ballena, El Gallo e La Gallina, così come quattro promontori rocciosi: Los Islotes.

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Questo complesso di isole e isolotti è visitato da un numero crescente di turisti, attratti dall’opportunità di godersi la natura in condizioni di minimo impatto umano. Sull’isola, infatti, è possibile svolgere diverse attività, tra cui lo snorkeling o le immersioni con i leoni marini, il trekking per i sentieri che si snodano tra piccoli canyon di roccia rosa, campeggiare sotto le stelle su spiagge solitarie oppure esplorarle a bordo di un kayak o di una barca.

Clima

L’inverno è mite e porta venti freddi, con temperature minime di 10-12 ° C. ma di giorno e durante tutto l’anno, ad eccezione dei mesi estivi, il clima è primaverile e molto gradevole. Non ci sono pressoché precipitazioni, che si concentrano solamente nel mese di settembre, ed il clima è asciutto.
L’estate mantiene le caratteristiche del clima desertico, ed è secca e molto calda, con temperature massime superiori a 40° C. Però nei pomeriggi estivi, mentre scende il tramonto che infuoca la baia, dal mare si solleva il Coromuel, un vento dolce e fresco proveniente da sud-est che dà sollievo e concede una pausa alla calura del giorno.

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